Durante un’escursione, quali sono gli strumenti che portate con voi e ai quali vi affidate?
Preferite la bussola o il G.P.S., lo smartphone oppure la carta escursionistica e l’altimetro?
O ancora, scegliete di seguire solamente le bandierine segnavia del sentiero?
Oppure nessuna di queste cose?
La Carta Escursionistica
Per muoversi in sicurezza su un territorio, la carta escursionistica è uno strumento molto importante, da portare sempre con sé! Non basta averla nello zaino però: occorre saperla usare.
Le caratteristiche di una carta escursionistica
A occhi inesperti, la carta escursionistica appare un groviglio di linee: vi è rappresentato il territorio, visto in prospettiva dall’alto, vi è riportato tutto ciò che troviamo nella realtà.
A dire il vero, la rappresentazione è approssimata e non rispecchia precisamente l’ambiente, perché non è possibile trasferire tutti gli elementi reali in una rappresentazione su carta.
La superficie del terreno
La superficie del terreno, per esempio, ha una forma irregolare e complessivamente curva, quindi trasferendola sul piano del foglio è impossibile che coincida precisamente.
Il tempo
Un altro motivo di approssimazione è legato al momento di utilizzo, diciamo al tempo, cioè la carta escursionistica è sempre “più vecchia” rispetto al giorno in cui la stiamo utilizziamo: potremmo notare dei cambiamenti nell’ambiente che non risultano sulla cartografia, come per esempio:
- costruzioni antropiche;
- disboscamenti;
- frane;
- nuovi sentieri;
- crescita della vegetazione.
La simbologia
Le rappresentazioni sulle carte sono fatte tramite una simbologia: colori, segni convenzionali e figure geometriche come punti, linee e figure. Nella legenda è riportato il significato di ciascun simbolo e di ogni colore (per esempio in rosso vengono indicate le informazioni di interesse escursionistico come sentieri e rifugi).
Le curve di livello
Poi ci sono le curve di livello che sono molto importanti: sono linee che esprimono le altezze di quota rispetto al livello medio del mare e forniscono informazioni sulla morfologia e sulle pendenze del terreno.
La scala
Complessivamente, la rappresentazione ha un rapporto di riduzione – che si chiama scala – tra le grandezze reali e quelle riportate sulla carta: ovviamente non è possibile riportare a grandezza naturale l’ambiente su un disegno, esso è ridimensionato di un valore fisso. In escursionismo la scala consigliata è 1:25.000.
Come leggere la carta escursionistica
La prima azione da fare per leggere una carta escursionistica è orientarla correttamente.
La carta escursionistica ha un suo verso di lettura: deve essere tenuta in orizzontale e orientata verso Nord.
Questo perché sia la carta che la rappresentazione sono fisse rispetto all’ambiente; non è la carta a ruotare, ma siamo noi che ci muoviamo sul territorio.
A seguire – ma ormai lo avrete capito – la lettura della carta non è una scienza esatta, si tratta piuttosto di un’“interpretazione della carta”, il che rende tutto molto più intrigante!
Progettare l’escursione con la carta
La carta escursionistica non si usa solamente durante l’escursione, ma è utilissima per la progettazione antecedente all’uscita, un aspetto sempre consigliato: la carta è uno strumento fondamentale per studiare l’itinerario da casa e prendere informazioni tecniche sull’escursione.
Dalla carta possiamo ottenere:
- dati in merito alla lunghezza del percorso;
- dislivelli in salita e discesa;
- tempistiche;
- tipo di sentieri;
- morfologia del territorio;
- presenza di fonti d’acqua;
- punti panoramici;
- zone boschive;
- siti archeologici;
- …tante altre indicazioni.
Pianificare un’escursione è necessario per stimarne la difficoltà, per avere consapevolezza di ciò che andremo a fare e per non rischiare di dover affrontare un’escursione al di fuori delle nostre possibilità.
In conclusione, la carta escursionistica non è opzionale, è per la nostra sicurezza, perché è uno strumento che interessa l’escursionismo e tutte le attività outdoor.